Arte dei Fornai

L’arte dei fornai a Firenze nel giorno di San Lorenzo

13Fra i fiorentini che in tal giorno accorrevano festosi alla Basilica di San Lorenzo dobbiamo ricordare, in particolare, i membri dell’Arte dei Fornai, la cui residenza era posta in via Lambertesca nella parte poi rimasta incorporata nel fabbricato degli Uffizi, i quali avevano eletto il santo a loro patrono, dedicandogli un’immagine, quasi a grandezza naturale, dipinta su un pilastro all’interno di Orsanmichele (scuola di Taddeo Gaddi, attr.; seconda metà del XIV secolo). In questo affresco si vede, nella parte superiore, San Lorenzo che tiene l’insegna dell’Arte (una stella bianca a otto punte in campo rosso) mentre nella piccola scena sottostante egli viene rappresentato sulla graticola del martirio. Il 10 agosto i Consoli dell’Arte dei Fornai non solo si recavano solennemente a fare l’offerta rituale in Orsanmichele ma erano anche fra i cittadini maggiormente impegnati nelle celebrazioni che avevano luogo nella basilica dedicata al santo. Nella zona intorno alla chiesa laurenziana, fra l’altro, abitavano ed avevano forni e botteghe un gran numero di fornai e di negozianti di pasta da minestra. Le mostre di queste botteghe venivano approntate per la festa d’agosto con molta fantasia; i fornai usavano, a tale fine, i “prodotti del mestiere”, presentando il pane in varie fogge, attirando così una gran folla. Ed ancora, oltre al pane dalle forme più insolite, una particolare pasta che era uso mangiare per la festività di San Lorenzo era la lasagna, “sorta di pasta di farina di grano, sottile e in forma di lunga striscia o nastro, leggermente increspata da un lato per lo più adoperasi per minestra” (dal `vocabolario della Crusca’). I fornai fiorentini erano associati fra loro anche in una compagnia di carattere religioso, denominata Compagnia di San Lorenzo dei Fornai, con sede in via San Gallo. Il contributo da parte della Compagnia di San Lorenzo dei Fornai, nei festeggiamenti del 10 agosto, prendeva forma, principalmente, nel corso della distribuzione dei pani benedetti, a cui seguiva, alla sera, un’allegra “cocomerata” con cui si concludeva la calda giornata estiva. La festa di San Lorenzo coinvolgeva non solamente il centro di Firenze ma anche parte dei “contorni” della città, come si solevano appellare le rigogliose campagne alla sua periferia, in cui i segni del vivere e del lavorare dell’uomo ben si sposavano con l’elemento naturale. Una grande festa d’estate, infatti, animava con molta allegrezza la Certosa fiorentina del Galluzzo, essendo la sua chiesa intitolata a San Lorenzo. Se la festa del 10 agosto è sempre viva nel suo aspetto cultuale grazie ai reggitori della basilica che si sono succeduti fino ad oggi o, con altre valenze, tramite manifestazioni volute da singoli gruppi oppure dagli abitanti del quartiere intorno alla basilica, volerla riproporre da parte del Comune di Firenze è storia recente. L’Amministrazione Comunale attraverso la partecipazione del Corteo Storico Fiorentino alle celebrazioni presso la Basilica di San Lorenzo, rende omaggio “all’antica sede civica”, organizzando, inoltre, per tal fine, conferenze a tema e visite guidate ai luoghi laurenziani in città. Ripristinare la festività con tutte le sue implicazioni, oltre che religiose anche politiche e sociali, all’attenzione dei fiorentini e di coloro che, giovani e meno giovani, studiano e visitano la città, vuole essere un omaggio a quelle tradizioni proprie di Firenze che permettono, forse più dei libri o di tante parole, una conoscenza puntuale della storia cittadina, delle sue origini, comprensibili anche perché rivissute attualizzate.